Non so se è una cosa comune, ma penso di sì: succede di avere una passione nei confronti di qualcosa ma di rendersi conto, col tempo, di non essere ricambiati. Avete presente quelli che amano cantare ma sono stonati? Intendo esattamente quello.
Ecco, io amo la tecnologia e tutti quegli aggeggi ultraspettacolari che si portano al polso come il garmin fenix 3, o in tasca, in forma di tablet o smartphone. Solo che la tecnologia non ama me, ormai è un dato di fatto, se un tempo potevo considerarla un’ipotesi: i miei smartphone si rompono dall’oggi al domani, da soli, senza nessun motivo apparente.
Peggio è quando sono io a infilarci le manacce e a renderli inutilizzabili, credo che il termine giusto sia brickare, ovvero rendere un qualcosa che un tempo funzionava, simile più a un mattone. Ora sto seguendo le novità del Galaxy S7 perché mi sa proprio me lo prenderò, sperando di non doverlo buttare dopo pochi mesi.
Ho avuto un iPhone 6 per due mesi, penso di aver battuto ogni record: dopo due mesi ho dovuto venderlo su Ebay come parti di ricambio, dato che non si accendeva più. Mi ero informato nel web e avevo visto che si poteva fare il jailbreak, una specie di modifica interna al sofwtar per avere più funzionalità. Il problema è che, come sempre, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
E infatti, come volevasi di mostrare, ci ho provato, ho fallito e ho buttato via 800 euro di telefono nuovo di zecca. Ho provato a farlo resuscitare da tecnici e amici cervellotici, ma non c’è stato nulla da fare. Nello scontro contro la tecnologia, durante il quale io provo ad ammaestrarla, vince sempre la tecnologia, ormai è un dato di fatto che devo accettare e al quale devo abituarmi.